Come decidete i vostri prezzi? Occorre considerare alcuni aspetti principali:
Una volta raccolte le informazioni sul vostro mercato, dovete fare un confronto tra le esigenze del mercato e ciò che ciò che attualmente offrite, o che potreste offrire (in più o in alternativa), per soddisfarle… possibilmente meglio dei vostri concorrenti.
In questo capitolo si cominciano ad intravedere gli elementi del vostro Piano Marketing, che saranno descritti con maggior dettaglio nelle seguenti sezioni.
Come potrete constatare, il piano non contiene niente d’impossibile: si tratta solo di un’occasione per mettere in atto la vostra creatività, in modo strutturato.
Le 4P sono elementi che potete avere sotto controllo, su cui potete prendere decisioni. Le corrispondenti 4C vi aiutano a tenere a mente che, anche quando prendete decisioni all’interno della vostra azienda agricola, siete sempre in relazione con il mondo esterno (il mercato). Tutto ciò che fate in azienda è finalizzato ad avere successo sul mercato.
Immaginate di organizzare una festa di compleanno per una persona che amate: mentre la progettate, terrete senz’altro in mente i sui gusti musicali, alimentari, le sue preferenze in fatto di amici. Sceglierete non in base ai vostri gusti, ma ricercando tutto ciò che fanno felice la persona festeggiata nel suo giorno speciale.
Le 4C hanno a che fare con un modo di pensare analogo
Al giorno d’oggi i consumatori ricevono milioni di messaggi ed hanno a disposizione centinaia di opzioni su cosa comprare, quando comprarlo, a chi chiedere informazioni e consigli. Devono prendere tante decisioni che avrebbero bisogno di un broker (come per le assicurazioni) per aiutarli nelle scelte. La Distribuzione Moderna (supermercati, ipermercati…) si comporta come un broker, compiendo una prima scelta di prodotti da mostrare sullo scaffale al consumatore, ma poi chi aiuta il consumatore a decidere presso quale insegna acquistare?
Scegliete il vostro prodotto migliore, quello attualmente più apprezzato e compilate la tabella con il marketing mix che attualmente state applicando, seguendo ciò che avete imparato in questa Unità. Siete soddisfatti del vostro marketing mix? Cambiereste qualcosa?
Nome del prodotto e categoria merceologica | |
Prodotto / Beneficio per il cliente | |
Prezzo / Costo per il cliente | |
Canale distributivo / Comodità | |
Promozione / Comunicazione |
Nella parte sinistra e in quella superiore a destra dell’immagine riportata sopra trovate il sostituto del pane “Piadenelle” e la carne di tacchino “10+”. In basso a destra vedete una gamma di prodotti a base di formaggio Parmigiano-Reggiano. Per gamma di prodotti s’intendono diversi prodotti simili, con lo stesso marchio, che soddisfano diversi gusti e servono per differenti occasioni di consumo. Immaginiamo come sono stati sviluppati questi prodotti.
La coerenza è importantissima, e si estende anche al prezzo (se è troppo basso, il consumatore può temere che sia bassa anche la qualità, se è troppo alto, il consumatore può temere di non potersi permettere l’acquisto) e al luogo in cui il prodotto è commercializzato (lo stesso prodotto può sviluppare un’immagine diversa a seconda che sia venduto in un discount, in un supermercato di media qualità o in un negozio di specialità gastronomiche).
Non tutti i bisogno sono espressi, e generalmente non siamo consapevoli dei nostri bisogni quando ci rechiamo al supermercato. Tornando agli esempi di prima, può darsi che non pensiamo esplicitamente, al momento della spesa: “Voglio della crema di Parmigiano-Reggiano per la merenda dei miei bambini”, ma se vediamo quella crema sullo scaffale ci viene in mente che spesso fatichiamo a trovare una buona e sana merenda. Lo stesso vale per la carne “10+”. Forse, quando la scorgiamo nello scaffale refrigerato del supermercato, non abbiamo in mente di cercare espressamente una carne di tacchino con tutte quelle caratteristiche positive, tuttavia, vedendola, avvertiamo che il nostro bisogno inespresso di "fare qualcosa di buono per noi stessi e per l’ambiente” può essere soddisfatto.
Le cose sembrano leggermente diverse con “Piadenelle”, perché le persone con intolleranze alimentari sono espressamente alla ricerca di prodotti speciali. Ma questo prodotto offre molti vantaggi, e forse i consumatori non li avevano tutti presenti al momento dell’acquisto.
Un errore molto comune che si commette nel progettare una confezione è quello di ignorare le confezioni dei concorrenti. Se tutti i succhi di frutta sullo scaffale sono in bottiglie arancioni o gialle, abbiamo diverse possibilità: o facciamo come gli altri, perché pensiamo che il colore arancio sia, evidentemente, un colore “che vende”, oppure scegliamo un colore diverso, per farci notare. Lo stesso vale per i colori della nostra bancarella al mercato, o dell’insegna del nostro negozio… Quindi, che fare? Un aiuto per la scelta potrebbe derivare dal fatto di progettare due o tre opzioni (tecnicamente, due o tre “rendering”) e mostrarle ad un campione di clienti attuali o potenziali: cosa preferisce il cliente?
Prodotto | Possibile miglioramento del packaging (o è perfetto così com’è? e se sì, perché?) |
Piadenelle | |
10+ | |
Parmareggio product line |
Prodotto | Possibili miglioramenti alla confezione (o è perfetta così com'è? in tal caso, perché?) | Qual è la caratteristica che il prodotto deve comunicare? Qual è il target di riferimento? Trovi che sia ben comunicato? |
http://www.oscargreen.it/dotnetnuke/it-it/socagralghitaly.aspx
La decisione sul prezzo non è sempre semplice. Ci sono dei costi da coprire, e possibilmente buoni margini da sviluppare, al fine di disporre di risorse per gli investimenti e la crescita. Ma c'è anche il mercato, là fuori, con altri agricoltori che offrono prodotti con funzioni di uso simili (sia un pomodoro che una zucca possono essere impiegati per condire una pasta), e occasioni di consumo (sia una mela che una banana possono essere consumate come merenda).
Infatti, la questione del prezzo ha molto a che fare con un processo di confronto. I clienti continuano a fare confronti per tutto il tempo, sia consciamente che inconsciamente. Confrontano prodotti, servizi, marchi, prezzi, e anche, con sempre maggiore frequenza, l'orientamento etico delle imprese produttrici. In sintesi, i consumatori mettono a confronto tra loro la prestazione complessiva che ricevono dai diversi prodotti, il modo in cui ciascun prodotto (e / o il servizio che è collegato ad esso) offre una soluzione alle loro esigenze.
Pertanto, un possibile modo per guadagnare un po’ più di libertà con la nostra strategia di prezzo è quello di cercare di evitare un facile confronto. Cosa significa? Ciò significa che se si cerca di rendere in qualche modo “speciale” il nostro prodotto, il nostro servizio, il nostro marchio, si rende più difficile per il consumatore effettuare la comparazione con altri concorrenti. Se il tentativo ha successo, i consumatori potranno solo chiedersi se il prodotto ha un prezzo "ragionevole".
A titolo di esempio, pensiamo al prosciutto, può essere venduto da un operatore del banco a vendita assistita, che lo affetta al momento, o pre-affettato, in una confezione sigillata. La seconda opzione, anche se l’attività è svolta da una macchina e non da una persona, "contiene una quantità maggiore di servizio", perché è più facile tenere a lungo e in modo ordinato il prodotto in frigorifero e non si fa la coda al banco del supermercato. Per questo servizio, in genere i consumatori sono disposti ad accettare un “premio di prezzo” significativo: per verificarlo è sufficiente entrare in un supermercato e controllare il prezzo al chilogrammo…
Prosciutto da affettare al banco e prosciutto preaffettato confezionato sono diventati prodotti diversi. Così diversi che, nella mente della maggior parte dei consumatori, non possono nemmeno essere confrontati: infatti, la maggior parte dei consumatori non si chiede, quando si entra in un supermercato, in quale formato compreranno il loro prosciutto: hanno già in mente una scelta precisa.
Determinare il prezzo significa capire:
Il vero costo di un cibo a buon mercato
Definizione: l’importo di denaro da pagare per un prodotto o servizio, o la somma di denaro che i consumatori scambiano per il beneficio di utilizzare il prodotto o servizio (Kotler).
Funzione: il prezzo dei beni dev’essere tale da compensare i costi di produzione e trasformazione e fornire un reddito per la normale attività dell’azienda.
Il prezzo esprime il rapporto tra il valore di diversi beni e servizi
L'impresa deve stabilire il prezzo di un prodotto in relazione al valore consegnato e percepito dal cliente.
Ecco perché un prezzo dovrebbe essere "oggettivamente spiegabile": dev’essere facile per il consumatore associare un dato prezzo ai valori che lo determinano.
Ecco perché i valori devono essere ben comunicati dalla vostra azienda. Ad esempio, possono essere correlati:
Cos’è il prezzo?
Quanto è giusto chiedere / pagare?
Quand’è che il prezzo è “giusto”?
Il Costo Totale è la spesa totale sostenuta da una società nella produzione e commercializzazione di un prodotto. Il Costo Totale è la somma dei costi fissi e dei costi variabili.
Il Costo Variabile è la somma delle spese dell’azienda che variano direttamente al variare della quantità di un dato prodotto che viene realizzata e venduta. Ad esempio: materiali diretti e commissioni di vendita. I Costi Fissi sono stabili e non cambiano con la quantità del prodotto che viene realizzata e venduta. Ad esempio: salari dei dirigenti e assicurazioni.
I Costi Fissi sono stabili e non cambiano con la quantità del prodotto che viene realizzata e venduta. Ad esempio: salari dei dirigenti e assicurazioni.
Invece di enfatizzare i fattori della domanda, di costo, o di profitto, nella fissazione del prezzo si può prestare maggiore attenzione a ciò che i concorrenti o il mercato stanno facendo. Occorre prendere in considerazione il prezzo del concorrente più vicino e scegliere il prezzo sulla base del confronto della qualità e delle prestazioni.
I metodi sono classificati in base a ciò di cui si tiene conto in modo particolare:
Come determinare il BEP
Si tratta dell’analisi della relazione tra il ricavo totale ed il costo totale, per determinare la marginalità per diversi livelli di produzione.
Punto di Pareggio: il livello di quantità prodotta al quale il ricavo totale è uguale ai costi totali.
BEP=Costi fissi/Prezzo Unitario – Costi Variabili Unitari
Legata anche al reddito disponibile medio dei clienti – obiettivo
Ricorda che
Una rete distributiva si compone di due parti:
L’elemento “Placement” (collocamento) delle 4 P è in relazione con quelli che comunemente chiamiamo “canali di distribuzione” e quindi al modo con il quale il vostro prodotto raggiungerà i vostri clienti. Quante modalità riuscite a immaginare?
Alcuni acquisteranno direttamente da voi. Se si tratta di consumatori finali (famiglie), questa è definita “relazione da professionista a consumatore”, in inglese “Business-to-Consumer”, abbreviata con “B2C”, ed è ben diversa dalla relazione “da professionista a professionista”, in inglese “Business-to-Business” (abbreviata con “B2B”), che può coinvolgere grossisti, dettaglianti, ma anche – da non dimenticare – l’importante canale Ho.Re.Ca (Hotel,Restaurant, Catering). Da un tipo di relazione all’altro, cambia tutto: ciò che dovete dire per promuovervi, come dirlo, i mezzi di trasporto impiegati, i prezzi, ed anche i prodotti, per dimensioni e tipo di confezione. Inoltre, i consumatori finali di solito pagano immediatamente, mentre quando vendete ad altre aziende emettete una fattura che viene pagata dopo un dato numero di giorni a seconda delle prescrizioni normative e di specifici accordi.
Anche i costi relativi al processo distributivo sono diversi. È infatti diverso gestire una, grande relazione commerciale, effettuare grandi spedizioni ad un dettagliante di grandi dimensioni, o preparare e spedire molte piccole confezioni per piccoli clienti. Per di più, i grandi clienti, che acquistano grandi volumi, chiedono grandi sconti, mentre i clienti più piccoli detengono in genere un minor potere negoziale e possono accettare di pagare prezzi più alti. Con i grandi clienti, il fatturato può crescere rapidamente, ma anche crollare rapidamente se uno di essi vi lascia per passare ad un altro fornitore. Con i piccoli clienti, ci può essere una sostituzione o un’oscillazione di numero senza grandi problemi.
Altri clienti non compreranno direttamente da voi. Significa che c’è qualcuno che si colloca tra voi e l’utilizzatore finale, comprando e rivendendo i vostri prodotti. Tuttavia, se avete costruito un solido brand (marchio / marca) ed attuate una buona strategia di comunicazione, anche gli utilizzatori finali avranno la possibilità di conoscervi e sviluppare une fedeltà nei vostri confronti, grazie soprattutto alla piacevole esperienza di consumo che avrete cura di offrire loro con regolarità. E se vi conoscono, apprezzano i vostri prodotti ed il modo con cui vi presentate (sul packaging, ma anche nelle altre forme di comunicazione), “costringeranno” il loro fornitore (ad esempio, il negoziante) a tenere la vostra gamma nel suo catalogo. Questo è un processo “pull”: il consumatore, il cliente “tira” verso di sé il prodotto, non è il venditore che “spinge” (push) per farglielo comprare. Non è male, vero?
È quindi importante inserire un po’ di “pensiero strategico” anche nella scelta dei vostri canali di distribuzione. Naturalmente, è giusto accogliere i clienti che arrivano spontaneamente, ma nelle operazioni di espansione è bene cercare di diversificare il proprio portafoglio clienti.
La ricerca del giusto canale di commercializzazione è parte degli obiettivi del cosiddetto “Marketing Operativo”, che prevede un aggiustamento mirato degli strumenti che si impiegano verso un preciso obiettivo.
Ricorda che
Gli obiettivi richiedono una continua calibratura, a causa del continuo mutamento del mercato.
Uninsieme di organizzazioni indipendenti coinvolte nel trasferimento dei prodotti dal produttore al consumatore
La principale funzione di un canale distributivo è di fornire un collegamento tra produzione e consumo.
Un mercato svolge una serie di importanti funzioni:
CHI?
COSA?
COME?
È accaduto a tutti noi - sul lavoro o in famiglia - di aver fatto qualcosa di buono, ma nessuno sembrava accorgersene, o semplicemente lo davano per scontato. A volte dobbiamo farci apprezzare sottolineando i nostri meriti. Nel mercato la situazione è simile.
Pensate a due bottiglie di olio extra vergine di oliva. Il primo olio è di alta qualità e biologico, l'altro ha una qualità bassa, è “olio normale”. E ora pensate all’impegno che il primo agricoltore ha dovuto mettere per ottenere un olio di alto profilo, mentre l'altro agricoltore stava "lavorando come al solito". Il primo agricoltore si è preso cura dei suoi olivi, li ha potati al meglio, ha combattuto i parassiti e le malattie delle piante con prodotti alternativi, forse più costosi. La raccolta è condotta fatta in un modo professionale rapido. Le olive sono stati immagazzinate in contenitori ventilati e sono state lavorate nel più breve tempo possibile. Può darsi che l’altro agricoltore abbia raccolto le olive quando ne aveva il tempo, le abbia conservate in sacchi e le abbia fatte molire nel giro di alcuni giorni. Per i consumatori che non sanno nulla dei metodi di produzione di olio d'oliva, del sapore del buon olio d'oliva, tutto questo non significa nulla. L'olio peggiore potrebbe anche vincere la battaglia competitiva se fosse messo in una bella bottiglia, comunicato con la giusta enfasi e venduto ad un prezzo relativamente contenuto. E i consumatori di questo tipo sono numerosi, in particolare nei paesi in cui l'olio d'oliva non è la principale fonte di grassi.
Quindi, il primo aspetto della promozione riguarda il fatto di conoscere alla gente gli sforzi, il know-how contenuti nel vostro lavoro.
"Qualità" è una parola generica, troppe persone lo usano. È necessario specificare il tipo di "qualità" che caratterizza il prodotto (vedi anche "Unique Selling Proposition"). Ma questo non è sufficiente. Esattamente, che cosa dovrete dire? Dipende dal vostro "target", che significa la categoria di consumatori alla quale desiderate rivolgervi. Ad esempio, la stessa frase, con le stesse parole, può avere effetti molto diversi su persone più o meno istruite. Un’espressione elegante suonare piacevole alle prime, troppo distante alle seconde. E quale “tono” userete? Divertente, felice, serio?
Inoltre, come farà il messaggio a raggiungere il vostro target di riferimento? In un mondo pieno di messaggi di ogni tipo, come intendete ottenere l’attenzione dei vostri destinatari? Pensate a una bottiglia di latte. Se vi è raffigurata una mucca, forse nessuno la noterà, perché è ovvio trovare una mucca su una confezione di latte. Ma cosa succederà se vi metterete sopra un… leone? O se la mucca sarà viola? I consumatori potrebbero prestare maggiore attenzione a quello che avete da dire, associare il vostro messaggio alla vostra immagine, imparare a riconoscere il vostro prodotto nel punto vendita… e anche - si spera – chiedere al commerciante se l’ha in assortimento!
Ricorda che
Definizione di “Promozione”: iniziativa intrapresa per promuovere un aumento delle vendite, dell’utilizzo o della prova di un prodotto o servizio.
Tutti i mezzi che scegliete per promuovere i vostri prodotti sono strumenti per far crescere le vostre vendite e rendervi più competitivi
Le stesse parole possono esercitare effetti differenti su persone differenti. Se dite “con il mio prodotto potete evitare di cucinare” vi guadagnerete l’affetto di molte donne che lavorano, ma probabilmente non quello delle casalinghe per le quali l’abilità in cucina è sia una “professione” che una fonte di autostima
È impossibile NON comunicare. Anche rimandendo completamente immobili e silenziosi, si manda un messaggio (distanza? mancanza d’interesse?)
Ci sono molti modi per favorire il fatto che le persone cerchino i vostri prodotti. Il mix promozionale è la speciale miscela di strumenti promozionali che possono essere scelti a tal fine. Ecco un elenco di questi strumenti:
Azioni promozionali: buoni regalo; campioni di prodotti, sconti; tie-in (prodotti della stessa marca o di marche diverse le cui confezioni sono l”legate insieme” affinchè i prodotti siano commercializzati insieme, come nel caso di uno shampoo a cui sia attaccato un campione di crema idratante); premi autoliquidanti…;
Pubblicità presentazione di prodotti in un mezzo di comunicazione di massa, come la televisione, la radio, la stampa, le affissioni, il materiale di allestimento del punto di acquisto (POP), etc.
Vendita personale, presentazione individuale dei prodotti
Pubbliche relazion: si può trasformare un fatto che riguarda il prodotto in una notizia, e poi diffondere la notizia stesso per mezzo di incontri, partecipando a programmi televisivi o radiofonici, ecc.
Direct Marketing: si tratta di una comunicazione che va direttamente ai clienti, con metodi come la messaggistica mobile, le e-mail, i siti web interattivi, annunci online, volantini, distribuzione cataloghi, lettere promozionali e pubblicità esterna
House Organ: piccole riviste pubblicate sotto il nome del marchio
Sponsorizzazione di un evento o di concorso o gara (ma anche di iniziative sociali / assistenziali)
Sponsorizzazioni di prodotti alimentari nello sport
L'obiettivo della promozione è di comunicare, per convincere i consumatori a provare il prodotto, per capire e per ricordare i suoi benefici.
analisi del target di pubblico, osservare le abitudini e le esigenze dei clienti abituali e potenziali
scegliere i prodotti più adatti per ogni target di riferimento, individuare il vero valore che guida gli acquisti, le certificazioni, gli eventi e promozioni. I consumatori negli ultimi anni mostrano interesse anche per: la storia (della fattoria e prodotti), la cura e la passione nella produzione, il vero valore acquistato a fronte del denaro speso, i prodotti locali, la filiera corta, la qualità, la promozione del territorio e la collaborazione con autorità locali, il controllo della qualità e la certificazione.
scegliendo gli strumenti adeguati in base a: il pubblico-obiettivo individuato, il budget disponibile, le strategie dei concorrenti. Pensando al venditore all’interno di un negozio, è evidente come ogni suo gesto, ogni elemento del linguaggio corporeo comunichi un messaggio. Nella comunicazione a tu per tu, contano sia l’aspetto di chi parla, sia l’ambientazione. E 'importante prendersi cura del proprio aspetto e di quello del negozio o della bancarella.
Il linguaggio del corpo e in particolare le espressioni del viso possono veicolare importanti informazioni in più rispetto a quelle trasmesse verbalmente (SORRIDETE!!)
I gesti aggiungono enfasi e favoriscono la comprensione se utilizzati con parsimonia, ma l’uso continuo della gestualità può distrarre gli ascoltatori e trasmettere nervosismo. È anche importante sottolineare che gli aromi e i profumi contribuiscono all’impressione generale, così come il contatto fisico tra chi ascolta e chi parla.
Ricorda che
I profili dei consumatori sono molto cambiati, oggi, in relazione con il passato
Tutti i mezzi che scegliete per promuovere i vostri prodotti sono strumenti per far crescere le vostre vendite e rendervi più competitivi
Un numero crescente di consumatori cerca prodotti salutari, genuini, locali
È importante rispondere alle esigenze e richieste dei consumatori per aumentare la loro soddisfazione e la loro fedeltà
Siate ben consapevoli dello scopo del vostro documento e SIATE SEMPLICI!
Usate il metodo AIDA (i quattro punti fondamentali ai quali una pubblicità deve rispondere per essere efficace: Attenzione, Interesse, Desiderio, Azione) per ideare il vostro annuncio.
A volte è possibile far sponsorizzare il proprio documento (da enti pubblici del territorio, da associazioni o da privati). In questi casi ci si aspetta che pubblichiate i loghi degli sponsor, il che va tenuto presente, nel pianificare l’aspetto grafico del messaggio
Ricorda che
Il ricorso ad un’agenzia di comunicazione non garantisce il successo. Occorre monitorarne l’attività, accertandosi che tutto sia fatto nel modo giusto, in accordo con le nostre necessità ed i nostri obiettivi
Il logo: la sintesi visiva dell’identità di una società
Il logo è parte integrante di un’attività d’affari.
Un logo è la rappresentazione grafica di un’impresa, un prodotto, un servizio. Esso simboleggia l’azienda mediante la sua forma e i suoi colori. Si tratta di uno dei pilastri dell’identità. Esso reca i colori associati con l’attivià aziendale e ne presenta i valori.
Il vostro documento dovrebbe ispirare fiducia, attirare l’attenzione e stimolare l’interesse
Un documento in tre sezioni
Ricordiamo che
Cerchiamo di essere convincenti
Il vostro annuncio può essere:
un pieghevole, un volantino
una brochure di tre pagine
una cartolina
Ricordiamo anche che
Una volta completata la creazione, fate vedere in giro la bozza, per avere un’opinione esterna e raccogliere consigli e osservazioni, di cui è importante tenere conto.
Ricorda che
La pubblicità attraverso i media per promuovere i prodotti agricoli è costosa. Questo metodo è più facilmente impiegato in modo congiunto, ad esempio dalle cooperative.
Su una scala più piccola, è possibile ottenere spazio catturando l'interesse di un giornalista che scriverà un articolo su di voi per il giornale o vi farà apparire in una radio o una televisione locale. Se decidete di organizzare un evento per esporre i vostri prodotti ai potenziali clienti, non dimenticare di invitare la stampa e la radio locale. Un’azione immediata che potete intraprendere è quella di acquistare spazi pubblicitari nelle riviste di notizie locali (lette da un grande pubblico). È anche possibile creare il proprio sito web o pagina di social network, specie se i vostri prodotti possono essere venduti a lunga distanza (foie gras, vino, conserve, etc.).
Occorre essere consapevoli del fatto che un evento richiede una grande quantità di lavoro: rispettare le normative, stampare i biglietti, selezionare i premi, ottenere la presenza di un funzionario per l’estrazione, ecc.
Promuovete l’evento in anticipo attraverso il maggior numero di metodi a vostra disposizione. Controllate la vostra assicurazione ed informatevi bene sui regolamenti (biglietti, ecc.) Informate le autorità sull’evento, in modo che siano predisposte le misure di sicurezza.
Ricorda che
Ricordate che il vostro negozio o la vostra bancarella devono essere:
Gli articoli di giornale sono interessanti perché vi danno visibilità su un vasto numero di persone in una forma sia attraente che valorizzante.
Ovviamente, per finire sul giornale bisogna… avere una notizia! Qualcosa di interessante da annunciare! Ricordate di proporre un articolo che sia attinente con la rubrica dove volete sia pubblicato, e siate disponibili a fornire eventualmente ulteriori informazioni.
Firmate il vostro comunicato-stampa e lasciate i vostri riferimenti: numero di telefono ed indirizzo e-mail.
Eventualmente, mettete messaggi gratuiti su internet, mediante banner, articoli, link, poster, notizie ed annunci.
Ricorda che
Quando mandate un invito ai giornalisti: date chiare e sintetiche informazioni.
Il marketing territoriale ha lo scopo di incrementare il potenziale di un sistema locale in un contesto di globalizzazione.
Per raggiungere nuove frontiere di competitività e sviluppo, è importante perseguire adeguate politiche territoriali di promozione economica e sociale, finalizzate a migliorare la qualità della vita, attrarre visitatori, investimenti, creare nuovi posti di lavoro locali.
È possibile promuovere prodotti tipici locali per mezzo di:
Un altro esempio di marketing territoriale consiste nel fare squadra, a livello di marketing, tra istituzioni turistiche ed autorità cittadine, impiegando tecniche di branding per attrarre turisti e nuovi residenti. È anche chiamato “place marketing” o “place branding”.
Per saperne di più sul marketing territoriale dai un'occhiata al modulo 5
Esiste un mercato per i prodotti e servizi che progetto di offrire? Se sì, come posso accedervi?
Oggi, nessun’azienda agricola è giustificata se non usa i social network per entrare in contatto con i suoi clienti!
Un sito ben progettato ed una pagina Facebook sono un obbligo, e devono essere tenuti aggiornati con immagini e commenti. Anche Twitter e Linkedin (che è una rete professionale) sono importanti.
www.ismeaservizi.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/872
Tenere relazioni con i social network è facile e non costoso, ma richiede dedizione.
È importante seguire un corso sull’impiego dei social network a livello professionale, per non perere opportunità per mancanza di competenze.
Un mezzo di promozione relativamente recente è costituito dai videoclip. Si possono progettare liberamente, e i consumatori, che sembrano un po’ annoiati dai mezzi tradizionali (alcuni non notano nemmeno i banner) li guardano con interesse.
www.nytimes.com/2012/02/10/business/media/chipotle-ad-promotes-sustainable-farming.html?_r=0
L’aspetto interessante della promozione via web è il fatto di poter avere un responso circa il numero di persone che ha visitato una certa pagina, quanto a lungo vi sono rimasti, da dove provenivano, se fossero nuovi al sito web o vi fossero tornati, ecc.. Questo aiuta a pianificare la comunicazione e a dicevere informazioni sui gusti dei consumatori.
www.facebook.com/earthboundfarm
www.facebook.com/Azienda.Agricola.Mercuri.Francesca
Per saperne di più sull'utilizzo dei social network, dai un'occhiata al modulo 3, unità 5
Immaginate di dover promuovere… voi stessi. Supponete di avere tutte le caratteristiche elencate nell’immagine qui sopra. Per che cosa vi state promuovendo? Un nuovo lavoro? Un fidanzato / fidanzata? Dove vi promuovete? In Svezia, in Spagna? Qualunque sia la situazione, generereste confusione, e forse sembrereste un po’ presuntuosi, se elencaste tutte le meravigliose caratteristiche citate nell’immagine. Sarebbe molto meglio se sceglieste l’aspetto che vi aiuterà al meglio in ogni situazione. Ad esempio, gli occhi azzurri potrebbero essere utili per trovare un fidanzato / fidanzata in Spagna, ma non in Svezia (dove molte persone hanno gli occhi azzurri), la vostra forza fisica sarebbe apprezzata per un lavoro manuale, ma sarebbe insignificante per un lavoro d’ufficio. Allo stesso modo, essere creativi potrebbe non essere così importante quando si deve timbrare buste tutto il giorno, essere educati è cruciale se si cerca lavoro in una reception, e ci sono persone che sanno apprezzare, in un potenziale partner, la dolcezza più della ricchezza.
Lo stesso vale per un prodotto o servizio. I consumatori possono confondersi e persino annoiarsi se vi vantate di troppi aspetti qualitativi, anche se assolutamente reali. Potrebbero addirittura pensare che in realtà non ne abbiate nessuno. È meglio quindi riflettere fino a quando non avete trovato l’argomentazione giusta, una sola argomentazione su cui fare affidamento.
Un’argomentazione di vendita è ciò che tu dici, o scrivi, sul tuo prodotto e/o servizio allo scopo di favorire la vendita.
Essa ricorda ai tuoi clienti attuali perché hanno compiuto una buona scelta quando hanno comprato i tuoi prodotti…
... e dice ai clienti potenziali perché dovrebbero fare la stessa cosa.
Essa afferma chiaramente cosa rende la tua offerta diversa da quella dei tuoi concorrenti…
Ma… perché “unica”?
A volte può risultare difficile lasciare fuori dalla comunicazione alcuni dei vostri punti di forza.
Per superare questa sensazione, immaginate una confezione in cui li scrivete tutti, proprio tutti, e mettetevi nei panni del consumatore, che la guarda mentre è impegnato a fare la spesa.
Che aspetto avrebbe quella confezione?
Che immagini utilizzerà?
Un buon esercizio per la fase 3 del processo mostrato prima consiste nel dare un’occhiata a prodotti già sul mercato, e prendere nota dei messaggi già esistenti sulle confezioni, sui cartelli esplicativi, ecc.
Scrivete l’argomentazione unica di vendita che percepite come associata ai prodotti che seguono. Scrivete un vostro commento per ciascuno di essi, rispondendo alle seguenti domande: a chi pensate che sia destinato questo prodotto? pensate che il prodotto esprima un reale beneficio e sia davvero diverso dagli altri? che beneficio offre? oppure non offre niente di speciale? qual era, secondo voi, il beneficio che volevano offrire coloro che lo hanno messo in vendita?
Pensate a questo prodotto: olio extravergine di oliva. Per l’olio extravergine, cercate e descrivete una variante particolare ed una argomentazione di vendita, mirata su ciascuna delle tipologie di consumatori descritte (per esempio, gli anziani di aree dove un tempo non si consumava olio di oliva, e quindi non abituati al sapore intenso, potrebbero preferire un olio dal sapore leggero, ecc.)
Persone che non possono mangiare molto sale a causa della pressione alta |
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Persone che trascorrono le vacanze nell’Italia del Sud |
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Persone che seguono una dieta vegana |
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Persone con i capelli lunghi |
Abbiamo osservato come sia necessario analizzare i nostri mercati, ed abbiamo anche notato che i mercati cambiano rapidamente: emergono nuove abitudini, mentre vecchie abitudini e “storici” bisogni tendono a scomparire. Pertanto, tutte le analisi che compiamo sul mercato tendono a diventare obsolete dopo un po’ di tempo.
A causa di questo fatto, è ovviamente molto importante mantenere un tempo breve tra il momento in cui nasce una nuova idea, quello in cui il prodotto relativo è progettato e quello in cui il prodotto è lanciato sul mercato (quindi diviene di fatto disponibile). Questo tempo è definito come “time-to-market”, e durante questo periodo possono accadere molte cose: emergono innovazioni, divengono disponibili nuove informazioni, i concorrenti possono attuare nuove strategie… Se con il nostro prodotto intendiamo occupare uno spazio di mercato, più lungo è il nostro time-to-market, più alta è la probabilità che altri concorrenti, che non sono ciechi e possono aver identificato lo stesso spazio, si siano dati da fare per riempirlo prima di noi. E chi fa la prima mossa ha spesso un vantaggio. È, infatti, diverso dire ai consumatori “Sono il primo ad aver identificato e trovato una soluzione per voi”” oppure dire “Anch’io, anch’io! Anch’io ho trovato la stessa soluzione!”. Nel secondo caso, occorrerà un maggiore investimento in comunicazione per farsi notare…
Ricorda che
"Meglio tre ore troppo presto che un minuto troppo tardi"William Shakespeare
"Si guadagna un’ora per ogni minuto speso nell’organizzazione"Anonimo
"La cattiva notizia è che il tempo vola. La buona notizia è che il pilota sei tu."Michael Althsuler
Lead time è il lasso di tempo che passa tra una richiesta o un ordine di un cliente ed il momento in cui gli si consegna quanto richiesto.
Per esempio, quando ordinate una pizza al ristorante, il cameriere scrive ciò che avete scelto su carta o su supporto elettronico, e questo messaggio deve raggiungere il cuoco. Il cuoco è impegnatissimo, ma alla fine legge il messaggio che vi riguarda, poi ha bisogno di un po’ di tempo per preparare la pizza, e quando è pronta il cameriere la prende e ve la porta. Se il processo è rapido, voi finirete di mangiare prima, lascerete prima il tavolo e quindi un numero maggiore di persone potrà mangiare a quello stesso tavolo durante la stessa serata. Il cameriere lavora lo stesso numero di ore, ma il ristorante venderà più pizze (quindi il costo medio del cameriere per ciascuna pizza sarà inferiore, il che significa maggiori profitti per il ristorante). Inoltre, con l’evasione rapida del vostro ordine, voi sarete più contenti, e la pizza vi avrà raggiunti mentre sarà ancora bella calda. La velocità del processo dipende da diverse variabili: il modo con cui gli ordini sono comunicati al cuoco, l’abilità del cuoco e la sua capacità di organizzarsi, l’attenzione e la velocità del cameriere, l’organizzazione dei tavoli, la temperatura del forno, ecc.
Questo aspetto è ancora più importante per processi più complessi, che richiedono non solo di pagare del personale, ma anche di comprare dei materiali, tenere delle scorte (che hanno un valore), ecc. Anche coi prodotti freschi, il lead time può essere importante. I frutti e gli ortaggi subiscono comunque delle lavorazioni: sono raccolti, puliti, a volte pre-confezionati e, per esempio, un dettagliante può fare più volentieri ordini frequenti per ridurre le sue scorte di prodotti deperibili.
Tempo (orario) d’apertura
Le persone in età lavorativa sono spesso molto impegnate, e l’orario di apertura di un negozio può fare la differenza: se il negozio è aperto negli stessi orari in cui le persone sono in ufficio o comunque al lavoro, il negozio finirà per avere come clienti principali anziani pensionati e casalinghe.
Se offrite un servizio di consegna a domicilio di sabato, farete felici i vostri clienti, portando loro, per esempio, la spesa di ortofutta direttamente in cucina, mentre loro ottimizzano il loro tempo pulendo la casa, portando fuori il cane, ecc.
D’altro canto, le persone anziane apprezzano il fatto che i negozi siano aperti durante il giorno, quando possono fare una passeggiata, incontrare persone che conoscono, fare due chiacchiere…
Anche l’equilibrio finanziario della vostra azienda può dipendere dal tempo
Un processo produttivo può richiedere l’acquisto di materie prime, il pagamento di forniture di acqua, corrente elettrica, gas, servizi telefonici, ecc.; può richiedere spese per servizi (es. certificazioni, controlli, analisi, contabilità), il pagamento della forza – lavoro. È probabile che dobbiate affrontare tutte queste spese prima di poter vendere i vostri prodotti ed incassare le vostre fatture. Questo ha a che fare anche con le scorte (meglio se “ruotano” spesso, perché significa che voi vendete spesso i vostri prodotti e rinnovate le vostre scorte), ma ha a che fare anche con il confronto del tempo che passa tra l’arrivo e il pagamento delle fatture ai fornitori e quello che passa prima che i clienti paghino le fatture che avete emesso voi.
Cosa emerge da questo confronto? Va tutto liscio? I cicli si sovrappongono bene, o ci sono momenti in cui avete problemi, perché non avete ancora ricevuto i vostri pagamenti?
Queste considerazioni sono molto importanti quando pianificate la vostra attività e negoziate i tempi di pagamento con clienti e fornitori…
Il vostro ciclo tecnico è legato alla lunghezza dei processi con i quali i vostri input sono selezionati, acquistati, trasformati in output, e poi gli output sono venduti.
Il vostro ciclo economico riguarda i costi e i ricavi, e un confronto tra i due, che dà luogo a considerazioni sulla vostra struttura dei costi, la vostra efficienza, i vostri margini.
l vostro ciclo finanziario ha anch’esso a che vedere col tempo, e con la sopravvivenza della vostra attività. Riguarda, infatti, l’equilibrio tra incassi e spese, in ciascun momento ed in media. Il vostro flusso di cassa può essere negativo in qualche momento (che significa che spendete più di quanto incassate), ma in complesso il saldo deve essere positivo, o non avreste denaro per effettuare pagamenti…
Anche se mettete in atto un’ottima strategia, non è detto che i risultati arrivino immediatamente. Occorre che i clienti vengano a sapere che voi state offrendo qualcosa (e qui la comunicazione gioca un ruolo importante), poi devono valutare la vostra offerta concettualmente (e anche qui la buona comunicazione svolge un ruolo determinante). Poi c’è la fase di prova (trial), nella quale i consumatori valutano l’esperienza di acquisto e poi quella di consumo (e qui protagonista è la qualità). Se il prodotto passa questi test, si ha una fase di riacquisto (repeat), nella quale il prodotto è riacquistato, si spera più e più volte, fino a diventare parte delle abitudini di spesa del consumatore (la sfida in questo caso è la costanza qualitativa: se la qualità varia, i consumatori avvertiranno incertezza riguardo all’esperienza di consumo che li attende quando acquistano il vostro prodotto).
Quindi, prima di avviare un’avventura di marketing, mentre state ancora costruendo il vostro business plan, accertatevi di aver valutato quanto tempo potrà essere necessario prima che possiate raggiungere i livelli desiderati di vendite e di marginalità. Ovviamente, non si può fare una previsione certa, ma è possibile farsi un’idea esaminando alcuni “benchmark”, cioè esperienze analoghe di altri agricoltori che hanno già portato avanti progetti simili.