Le politiche di branding sembrano facili, quando le osserviamo dall’esterno. Del resto, che problema c’è? Occorre solo prendere un buon disegno, trarne un logo, dargli un nome, ed è fatto. Ma è vero?
Un marchio è un simbolo. Un simbolo è un mezzo di comunicazione molto sintetico, ma ugualmente molto potente.
Gli esseri umani danno ai simboli un'importanza superiore a quella di cui sono consapevoli. Pensate a simboli politici, religiosi della storia.
Un marchio (fatto bene) attiva qualcosa nella mente di chi lo vede, e questo qualcosa è composto da diversi elementi: l'immagine, le parole associate all'immagine, il carattere con cui sono scritte le parole, e un’enorme quantità di aspetti legati a questi, tra i quali le esperienze che ogni singola persone ha avuto con l'azienda e con i prodotti associati a quel marchio.
Per mezzo di un marchio, potete:
- esprimere e descrivere la vostra identità aziendale;
- fare una promessa ai vostri clienti, circa i vantaggi offerti (una promessa che va assolutamente mantenuta).
Per mezzo di un marchio si garantisce che, ovunque i consumatori incontrino una data marca, essi riceveranno gli stessi prodotti (o servizi) e lo stesso livello di qualità. Si ha, quindi, effetto sullo spazio, ma anche nel tempo (se i clienti incontrano la stessa marca dopo 6 mesi o 2 anni, la qualità sarà lo stessa (o, addirittura, il che è meglio, sarà migliorata!).
Un marchio può essere visto come un servizio importante: esso consente, infatti, ai consumatori di evitare il confronto e la ricerca di prodotti diversi, per effettuare una scelta: sanno esattamente cosa aspettarsi dai prodotti con un dato brand. Il marchio, se è ben costruito, comunicato e di successo aiuta a trovare ciò si cerca a colpo d'occhio.
Ricorda che
La qualità, qualunque cosa si intenda con questa parola, può implicare dei costi per il suo ottenimento.Ricorda che
In una marca, ci sono cose che si possono controllare ed aspetti (altrettanto importanti) cose che non si possono controllare.